Harmonizer 2° Chakra – vivere bene emozioni e sessualità – 23 novembre dalle 20 alle 22.30

Harmonizer 2° Chakra – vivere bene emozioni e sessualità – 23 novembre dalle 20 alle 22.30

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Esercizi bioenergetici>Auto-osservazione>Bagno di gong, campane tibetane, kalimbe e koshi

Esprimere>conoscere>viver-bene emozioni/sentimenti e attrazione sessuale

Un ‘lavoro’ in sinergia creato da:
Giuseppe Kalyan Bianco – polistrumentista e musicoterapeuta
Paolo Stefano Nijen – informatore olistico e facilitatore di campi di meditazione, rilascio emozionale e bioenergetico

La parte iniziale seminariale/esperienziale tramite esercizi in movimento e di auto-osservazione si completa con la seconda di ricezione passiva del potere riarmonizzante delle vibrazioni emesse dagli strumenti ancestrali.

La prima parte supporta la seconda nel senso che è preparatoria, predispone al meglio il corpo energetico al momento del ‘lasciarsi accarezzare, pulire e riequilibrare’ dai suoni. Ma è anche utile perchè intesse le coodinate, definisce scopo e direzione, del lavoro su di sé in termini più ampi.

La parte introduttiva seminariale ancòra il momento o la sequenza di momenti in cui il riequilibrio accade grazie alle induzioni musicoterapiche. Sono ‘le esperienze di picco’ in cui avvengono spontaneamente intuizioni, idee risolutrici, etc., il lavoro introduttivo le collega ad un quadro di visione sul sé a vasto spettro.

In questo modo le ‘nuove scoperte sul sé’ non svaniscano velocemente, non si perdono nel nulla. Le informazioni della prima parte forniscono un supporto chiarificatore in più in modo che alle intuizioni segua la pratica delle azioni intese.

L’argomento su cui focalizzeremo la nostra attenzione in auto-osservazione e movimento è di vitale importanza per il nostro ben-essere psicofisico.

Il 2° chakra è quello più connesso alla sfera delle emozioni. Vi sono collegate le relazioni interpersonali con la famiglia, con gli amici. con l’altro sesso e quindi anche la sessualità. A livello fisico le gonadi e il plesso sacro.

Nella nostra attuale società risulta difficile prendere coscienza del nostro reale funzionamento a livello di emozioni/sentimenti e quindi imparare a nutrirci in modo consapevole a questo livello.

Il primo ostacolo che incontriamo è che l’espressione emozionale è generalmente censurata. Sia emozioni generate da pensieri ricorrenti che sentimenti più puri rimangono a lungo repressi e compressi spesso in forma di contrazioni muscolari croniche nel corpo fisico.

Non essendo abituati ad esprimere le nostre emozioni, nemmeno possiamo realmente conoscerle e ancor meno scorgerne la radice generante. Spesso portiamo dentro di noi stratificazioni di traumi non comunicati o non risolti che confondono la nostra percezione del momento presente e la spostano ‘automaticamente’ nel passato.

Ad esempio possiamo covare a lungo livore con la nostra compagna per poi scoppiare in litigi furibondi per un nonnulla, ma in fondo è magari con nostra madre e le sue ansie che non sciogliamo il conflitto generatore, di base.
Magari tratteniamo per rigidi meccanismi sociali il nostro astio per il capo dell’ufficio per cui lavoriamo, fino a commettere errori o sabotaggi inconsci, che ci penalizzano a livello professionale. Ma poi scopriamo che è con l’autorià impositoria di nostro padre che ce l’abbiamo veramente.

Per facilità di comprensione potremo definire veramente e-mozioni quelle generate da correnti esterne vaganti, da pensieri ricorrrenti estranei alla nostra evoluzione e benessere naturali.
Gruppi di esse diffusissime come la paura di essere abbandonati, quella di non essere adeguati, la paura della sofferenza e la paura di riporre fiducia in una progetto, in sé, negli altri, nella vita o nel mondo dimostrano chiaramente la loro provenienza estranea dal momento presente, come prodotto di credenze ‘di miseria’ istallate e innaturali.

Abbiamo già visto nel lavoro col 1° chakra che solo lo spalancarsi delle fauci di un leone (o lo scatenarsi improvviso di situazioni simili) vicino a noi può motivare la paura per la sopravvivenza e mettere in moto sani meccanismi adrenalinici per il combattimento o la fuga o la strategia in astuzia.

Negli altri casi, più odierni e sociali, come anche la perdita di un lavoro, l’innesco del meccanismo-paura è molto meno reale e più innaturale. O finisce per essere reale e utile solo perché prima – ahimè – ci si è lasciati a lungo dis-trarre dagli eventi senza dedicarsi con attenzione alla naturale costruzione di sé.

Abbiamo dedicato ampio spazio con lente d’ingrandimento alla comprensione del fenomeno e-mozioni nell’ultimo appuntamento de ‘il rituale de la Danza in Trance’, trattando i temi del volador e della pulizia energetica, nagual e tonal (sciamanesimo tolteca), mente di superficie/corpo di dolore e l’Essere (E. Tolle), mind e No-mind (Osho), etc.

Possiamo invece definire effettivamente sentimenti quei moti dell’animo, più puri, generati in modo naturale in risposta effettiva all’ambiente, alle relazioni in modo repulsivo o attrattivo senza il filtro delle istallazioni mentali di credenze esterne o infilatesi in occasione di traumi non elaborati.

Il fatto che censuriamo e esprimiamo poco entrambi, sia emozioni che sentimenti, aumenta il nostro stato di confusione: la difficoltà nel conoscerci da una parte e la facilità ad essere ulteriormente soggetti a correnti esterne dall’altra.

Conosciamo bene i nostri linguaggi tecnico-professionali e specialistici per definire aspetti pratici e materiali, meno quelli, anche non verbali, per comunicare in modo coerente i nostri sentimenti.

Quindi il primo passo del lavoro può essere quello di esprimere tutto ciò che di solito auto-censuriamo, aiutarci con le respirazioni e le posizioni bioenergetiche e spostare fuori dal nostro corpo le tensioni croniche e usare la scrittura, la pittura, l’arte, la danza, il canto, etc. per auto-conoscerci e ‘lasciarci conoscere’ un po’ più a fondo, fuori dalle strette maglie quadrettate auto-giudicanti del rigido pensiero razionale.

Cominciare a districare e distinguere fra e-mozioni e sentimenti, come la ‘zizzania dal grano’, fra ciò che proviene da istallazioni esterne nella nostra mente e ciò che è nella nostra natura intrinseca, fra ciò che proviene da un passato non più corrente e ciò che realmente sta di fronte a noi, ora.

Una volta attuati questi passi, sicuramente ci verrà più comodo gestire meglio entrambe le situazioni, nutrirci maggiormente di sentimenti e esser meno preda di e-mozioni, ritornare in cabina di regìa rispetto a questi aspetti.

Se ad esempio una sera ci sentiamo tristi, può esser utile attuare prima un breve lavoro di espressione e auto-osservazione e, solo dopo, magari spaparanzarci davanti ad un film comico con gli amici per completare. Mettere il cerotto senza prima aver sanato la ferita, può peggiorare la situazione…

Quanto più prendiamo pratica con espressione e auto-osservazione, meglio se in dimensione protetta all’inizio, quanto più tutto man mano diverrà più facile e fluido.

La condizione di sradicamento costante dal conoscimento di se stessi è ancor più evidente nella sfera correlata della sessualità.

Da una parte il bombardamento social e liberal pone l’accento sugli aspetti estetico-edonistici della faccenda all’estremo, che siano gender o trans-gender. comunque basati sull’identificazione verso canoni esterni, perciò innaturali e anti-evolutivi.

Dall’altra l’uso di indumenti alla moda ma inadatti all’apparato genitale (jeans e mutande attillati ad es.), la copertura dei naturali trasmettitori di segnali ferormonici tramite profumi e deodoranti, l’alimentazione di massa basata su alimenti totalmente industrializzati, inquinati di ormoni, ogm, antibiotici e nano-particelle di metalli pesanti, edulcorati ed edulcoranti minano dall’interno giorno per giorno il nostro delicato equlibrio a livello di estrogeni, progesterone, testosterone, etc.

Nei messaggi social più o meno subliminali viene esaltata la spinta al successo professionale o materiale come dogma e punto d’arrivo focale, il soffermarsi al più al solo piacere miope dei primi 5 sensi, con effetto collaterale della posposizione in secondo piano di altri aspetti della felicità magari più naturali e viscerali.

Come una sana vita familiare e di relazione, la gioia e la responsabilità di crescere bene con amore e dedizione i propri figli, etc.

Effetto collaterale: il dilagare del fenomeno della singletudine, dell’omosessualità e del modello-coppia-senza-figli in contesto urbano e metropolitano in cui ego-centrismo, pensiero istallato edonistico, auto-difensivo e poco disponibile all’altro e all’oltre-sé vincono.

La ribellione degli anni ’60 e ’70 partita da una genuina opposizione a modelli educazionali, sessuali e socio-politici arrroccati su posizioni innaturali è stata alla fine imbalsamata e irrigidita sul binario morto di uno sterile edonismo liberal di superficie, creando fratture insanabili di giudizio reciproco anzichè di accoglienza nella diversità evolutiva fra generazioni.

Così lo scorrere dell’energia di padre in figlio e le originarie spinte sanatrici e rinnovatrici delle ultime generazioni rispetto alle precedenti si sono ulteriormente inceppate anziché evolvere.

E’ chiaro che anche in questo ambito urge un lavoro di spoliazione attenta di tutto ciò che è imposto da rassegnazione sociale (così fan tutti) o dolcemente suggerito con toni effimeri dall’esterno (spot e social) ma non ha a che vedere con la nostra natura intrinseca, più profonda, nè con la nostra parte originaria istintuale-animalesca nè con quella da costruire evolutivo-divina.

Con questo l’invito non é certo quello a cadere in un grigio pessimismo e iper-criticismo nei confornti della società, nell’indurre a meccanismi di ossessione, schemi di auto-difesa cronicizzata e chiusura ancor più dannosi…😱

L’invito è a pescare dentro di sè tutta una vasta gamma di colori ed esperienze, così da rinnovare e ridipingere di bellezza naturale attorno a sé tutta la dimensione delle relazioni, a partire dalle più prossime.🌈

C’è da rimboccarsi le maniche e anche, a volte, da tornare sui propri passi. Ne vale la pena, per riscoprire una gioia e un sentire più profondi!

Unitevi a noi!❤️

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Per la migliore riuscita della serata, vi preghiamo di dare conferma inviando e-mail entro mercoledì 22 novembre a: info@lucedelcuore.it
oppure chiamando su cell: Marina 3270993489

E’ consigliato vestire abiti comodi che favoriscano il movimento, gli esercizi bio, la danza e il relax a terra.

Il centro sarà aperto già dalle h19.30 per cambio-abiti, registrazione e info in modo da poter iniziare puntuali per h20.

L’invito è anche di tenersi leggeri col cibo nelle 2/3 ore che precedono l’evento. In particolare meglio se: no cibo industriale, zuccheri, carboidrati e latticini.

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L’evento è parte del percorso-non-percorso Harmonizer, che si completa ogni mese (a distanza di 15 giorni) con il Rituale della Danza in Trance verso il risveglio della propria parte istintuale-selvaggia e di saggenza antica intima-interna.

Questi i prossimi appuntamenti dell’intero ciclo seguendo l’ordine dei centri energetici e relativa nota musicale di reazione:

giov 21 dicembre 3’CHAKRA: autenticità e vulnerabilità > definire la propria identità e rimanere aperti – MI

giov 25 gennaio 4’CHAKRA: amore attivo in equilibrio verso sé, gli altri e la natura – FA

giov 22 febbraio 5’CHAKRA: co-creazione nel saper ascoltare e comunicare – SOL

giov 22 marzo 6’CHAKRA: ossigenarsi > visualizzare > percepire – LA

giov 19 aprile 7’CHAKRA: entusiasmarsi > tornare bambini > connessione col divino – SI

Ogni singolo incontro di Harmonizer e trance-dance offre un lavoro già completo in sé. Il percorso è per chi desidera approfondire il lavoro di riequlibrio energetico e conoscenza di sé.

Non-percorso perché il viaggio interiore può soltanto essere facilitato attraverso lo scambio di informazioni-induzioni verbali-e-non ma mai veramente condotto, da nessun’altro se non dall’inviduo stesso.

E’ anzi inutile e dannoso per il corpo e per lo spirito emulare, seguire ‘copia e incolla’ il cammino tracciato da altri.